lunedì 28 febbraio 2011

Fabrizio De Andrè - Il Pescatore

Il pescatore  (F.De Andrè)
                 RE    LA   RE
All’ombra dell’ultimo sole,
                SOL               RE
s’era assopito un pescatore
                  SOL   LA       RE
e aveva un solco lungo il viso,
SOL            RE    LA    RE
come una specie di sorriso

Venne alla spiaggia un assassino,
gli occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura,
eran gli specchi di un’avventura.
       SOL              RE
Laralalla  la la la la
       LA              RE
laralallalla  la la la
          SOL  LA   RE
laralalla   la la la la
SOL   RE       LA   RE
laralalla     la la la la
(SOL RE LA RE SOL RE)

      (LA)
E chiese al vecchio: ”Dammi il pane,
ho poco tempo e troppa fame”,
e chiese al vecchio: “Dammi il vino,
ho sete sono un assassino”

Gli occhi dischiuse il vecchi al giorno,
non si guardò neppure intorno,
ma versò il vino e spezzò il pane,
per chi diceva ho sete, ho fame.

E fu il calore di un momento,
poi via di nuovo verso il vento.
Davanti agli occhi ancora il sole,
dietro le spalle un pescatore.

Dietro le spalle un pescatore,
e la memoria è già dolore,
è già il rimpianto di un aprile,
giocato all’ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi,
vennero in sella con le armi,
e chiesero al vecchio se li vicino,
fosse passato un assassino.

Ma all’ombra dell’ultimo sole,
s’era assopito un pescatore,
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

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