lunedì 28 febbraio 2011

Fabrizio De Andrè - Giovanna D'Arco

Giovanna d'Arco
F. De Andrè- L. Cohen - 1972

sol             re
   Attraverso il buio Giovanna d'Arco
   do                            sol
precedeva le fiamme cavalcando,
               la                       re
nessuna luna per la sua corazza
              la                          sol                        re
re7
nessun uomo nella sua fumosa notte al suo fianco.
"Della guerra sono stanca ormai
al lavoro di un tempo tornerei,
a un vestito da sposa o qualcosa di bianco,
per nascondere questa mia vocazione
                            re       re
al trionfo ed al pianto"
re                                       re/re/re/la-/do/sol/re/sol
la la la
re
la la la
re                  la-
la la la la la la
                     do
la la la la la la
                     sol  re
la la la la la la
                       sol
la la la la la la

"Son parole le tue che volevo ascoltare
ti ho spiata ogni giorno cavalcare,
e a sentirti così ora so cosa voglio:
vincere un'eroina così fredda
abbracciarne l'orgoglio"
"E chi sei tu" lei disse divertendosi al gioco,
"chi sei tu che mi parli così senza riguardo"
"Veramente stai parlando col fuoco
e amo la tua solitudine, amo il tuo sguardo"

"E se tu sei il fuoco, raffreddati un poco
le tue mani ora avranno da tenere qualcosa"
e tacendo gli si arrampicò dentro
ad offrirgli il suo modo migliore di essere sposa.
E  nel profondo del suo cuore rovente
lui prese ad avvolgere Giovanna d'Arco
e là in alto e davanti alla gente,
lui appese le ceneri inutili del suo abito bianco.

E fu dal profondo del suo cuore rovente
che lui prese Giovanna e la colpì nel segno
e lei capì chiaramente
che se lui era il fuoco lei doveva essere il legno.
Ho visto la smorfia del suo dolore
ho visto la gloria nel suo sguardo raggiante,
anche io vorrei luce ed amore
ma se arriva deve essere sempre così crudele e accecante.

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